Intervista a Massimiliano Esposito
A cura di Paolino Scotti, Raffaella Aloisi, Germano Salvatore Nappo, Xenia D’Ovidio, Roberto Casuccio, Domenico Bottone e Gianmaria Priori, l’intervista fatta all’allenatore ed ex calciatore Massimiliano Esposito.
Qual è stato il gol più emozionante tra quello al Milan, che salvò la Reggiana, e quello col Napoli contro l’Olympiakos?
È difficile decidere, perché hanno due valenze diverse. Uno è il gol con la Reggiana, che mi ha dato notorietà nel campionato di serie A riuscendo a regalarle la salvezza; l’altro è stato realizzato durante un’amichevole al San Paolo. Giocare nella squadra della mia città, davanti ai tifosi e realizzare tale gol, in rovesciata, è il sogno di ogni ragazzo che vuole entrare nel mondo del calcio. Sono stati entrambi emozionanti, li porterò sempre nel mio cuore.
C’è qualcosa che è cambiato nella mentalità del Napoli rispetto allo scorso anno? Se sì, quanto ha influito Sarri?
Sarri è un grande conoscitore di calcio e, soprattutto, un grande motivatore , quindi, ha influito tantissimo. Inoltre, essendo napoletano di nascita, ha trasmesso a tutti i giocatori il senso di appartenenza a questa maglia, a questa città e a questi colori. Lo stesso blocco che ha terminato il campionato lo scorso anno, in maniera eccelsa, è, più o meno, lo stesso che ha iniziato quest’anno con schemi già collaudati. Tutto questo fa crescere l’autostima e la consapevolezza nei propri mezzi. Per questo il Napoli è primo in classifica.
In base alla sua esperienza di allenatore, quale suggerimento darebbe al Napoli di oggi? E quale posizione pensa che potrebbe occupare nel Napoli di Sarri?
In questo Napoli sicuramente occuperei la posizione di Callejon o di Insigne, in quanto ero un esterno alto. Avendo avuto Zeman, in qualità di allenatore, ero impegnato in quel ruolo. Questo Napoli ha migliorato tutto il migliorabile. I piccoli errori nelle varie partite ci sono sempre, tuttavia non si può e non si deve essere perfetti altrimenti si diventa prevedibili.
È stato definito il Maradona di Mater Dei. È stato emozionante?
Il paragone con Maradona non mi ha mai spaventato, poiché si trattava di una semplice somiglianza somatica. Maradona è un fenomeno del calcio.
Qual è il suo consiglio per gli aspiranti calciatori?
Oggi i giovani sono schiavi della tecnologia, per cui il primo consiglio che darei è quello di accantonare quest’ultima, ed accostarsi maggiormente allo sport in generale, alla ricerca di una passione che può andare oltre quella calcistica.