L’iPhone X arriva in ritardo per problemi con il Face ID
In particolare, stando al WSJ, a dare filo da torcere, rallentando la filiera, è uno dei due componenti coinvolti, soprannominato ”Romeo”, in grado di tracciare i 30mila punti del volto dell’utente che poi ”Giulietta”, la fotocamera a infrarossi, ”traduce” sbloccando dello smartphone. Dunque, l’assemblaggio del primo sensore risulterebbe più difficile, conferma anche MacRumors, mettendo così a rischio le forniture.
Nonostante il possibile ritardo, però, si prevede un boom di richieste. Secondo Ming Chi Kuo di Kgi, il 27 ottobre, giorno dei pre-ordini, potrebbero essere prenotati fino a 50 milioni di pezzi, con le prime consegne a partire dal 3 novembre. Secondo indiscrezioni del sito Digitimes di qualche giorno fa, Apple avrebbe chiesto ai suoi fornitori di spedire almeno il 40% di pezzi e componenti del melafonino rispetto alle quantità originariamente previste. Ma questi, nonostante il ridimensionamento, avrebbero comunque difficoltà a soddisfare le richieste di Cupertino.
In attesa di accontentare i consumatori, l’azienda diretta da Tim Cook ha pubblicato una guida al riconoscimento facciale, sgomberando il campo da alcuni dei dubbi e delle critiche sollevate da esperti riguardo all’uso del Face ID. Ai minori di 13 anni, per esempio, ne viene sconsigliato l’uso “perché le caratteristiche morfologiche del viso potrebbero non essere ancora sviluppate del tutto”, suggerendo di accedere allo smartphone con la passcode (in assenza del Touch ID eliminato dai nuovi modelli). Un altro tallone di Achille del riconoscimento facciale, si legge nel Face ID Security, è la confusione possibile tra persone che si somigliano. Gemelli o fratelli molto somiglianti sono avvisati: per loro aumenta la possibilità che il telefono si sblocchi con la persona ”sbagliata” (ossia non il proprietario). Mentre per tutti gli altri la possibilità si riduce a uno su un milione, sempre secondo Apple, contro una possibilità su 50mila del Touch ID.