Una stella marina sul monte Grignone
Al di fuori della Germania i fossili di stelle marine triassiche sono molto rari. L’ultimo esemplare è stato ritrovato durante uno scavo sul monte Grignone, dal paleontologo Andrea Tintori dell’Università degli Studi di Milano.
Sul corpo delle stelle marine ci sono migliaia di minuscole piastrine, vicine ma non “unite” tra loro, ciò gli consente di muovere liberamente le braccia. Questa loro particolare struttura è tra i motivi per i quali abbiamo pochi fossili di stelle dal Triassico: una volta morte, nell’acqua calda, nel giro di un paio d’ore le piastrine avrebbero cominciato a decomporsi.
Per questo è stata una sorpresa trovare una stella triassica sul monte Grignone, in Lombardia.
“Una stella senza nome, sepolta viva, della quale vediamo solo il lato ventrale, quello che stava poggiato sul fondale. Ma le piastrine sul lato dorsale, tra le più importanti per capire di che specie si tratti, non sono visibili”, spiega Tintori. Potrebbe appartenere al genere Trichasteropsis, il più diffuso tra i fossili trovati nel bacino tedesco, o essere una specie del tutto diversa. Ma in mancanza di altri esemplari è impossibile dirlo con certezza.
La maggior parte dei fossili di stelle marine del Triassico in nostro possesso è stato trovato in Germania, mentre al di fuori di quel bacino gli scavi non hanno restituito che cinque esemplari. Due sono stati trovati nella Cina meridionale, uno in Slovenia e due in Lombardia.