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Il regno matriarcale dei Mosuo

Tra le montagne più alte dell’Himalaya sopravvive a dispetto del tempo e delle vicende storiche una antica tribù, quella dei Mosuo. È un piccolo mondo in cui la struttura sociale è una delle ultime semi-matriarcali: viene seguita la linea di discendenza femminile e praticato il matrimonio itinerante.

La fotografa Karolin Klüppel ha trascorso, per il National Geographic, tre mesi con i Mosuo e fatto visita a 250 case prima di raccontare al mondo questa realtà spesso sconosciuta.

La comunità, dunque, favorisce l’organizzazione femminile rispetto quella maschile. Per generazioni le donne sono state a capo dei nuclei familiari e hanno trasmesso il cognome e le proprietà. Svolgendo tutte le principali attività hanno sviluppato un fisico ben temprato e molto forte che caratterizza queste donne fino in tarda età e che le rende più forti anche degli uomini.

La fotografa descrivendo le donne Mosuo, con cui ha convissuto durante la sua esperienza ai margini del grande lago Luga, si meraviglia soprattutto della loro forza: «Ho visto una donna di 80 anni trasportare pesi che io non sarei riuscita a sollevare”, racconta. “I loro corpi sono davvero pieni di forza, ho capito che la resistenza fisica dipende davvero da ciò che fai del tuo corpo, le donne hanno più forza degli uomini!»

Negli anni ultimi 20 anni per garantirsi la sopravvivenza, la tribù si è aperta al turismo e purtroppo con questa decisione, come spesso accade quando una realtà “diversa” si apre alla massa, ha messo in crisi il sistema di valori e le abitudini locali. Infatti, sempre più giovani maschi si sono integrati con i cinesi Han, così decidono di sposarsi al di fuori della tribù e di cercare lavoro nelle città più grandi.

Al contrario, la prassi vuole che a scandire i ritmi sociali siano le donne che, pacate e sagaci, scelgono il partner con cui stare non seguendo l’amore ma «per i Mosuo conta solo il cuore e la passione che provano e nel momento in cui non provano più questi sentimenti possono troncare la relazione senza che questo sia un dramma”, dice la Klüppel.» Si tratta dei “matrimoni itineranti”, durante i quali gli uomini possono incontrare le donne solo di notte e vengono estraniati dalla crescita dei figli, gestita solo dalle donne.

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