La corsa anti-vitalizi, Pyongyang va avanti tutta e l’Isis si assottiglia. Ciao, ciao luglio…
Caro diario,
in Italia l’abolizione dei vitalizi parlamentari ha scatenato una corsa alle elezioni. La misura, che dovrebbe essere attuata attraverso il disegno di legge già approvato questo fine luglio dalla Camera dei Deputati, ha dato il via ufficialmente alla gara. Movimento 5 stelle fa festa in aula, senza tener conto che il disegno debba passare al Senato, e ne rivendica il patrocinio. In realtà appartiene tutto al Partito Democratico, seppur la pressione dei grillini sia stata fondamentale, e mentre Forza Italia grida all’incostituzionalità il partito di Renzi inizia a prendersene i meriti.
Sul panorama internazione tiene banco la questione coreana. La crisi, benché non se ne parli moltissimo, sta degenerando: Pyongyang non accenna a mettere fine al progetto di implemento del nucleare. Ora anche la Cina, storica alleata, sembra sentirsi minacciata ma si scontra con la Russia di Putin a causa dei disordini in Venezuela. Le grandi potenze hanno degli interessi sostanziali in quella zona ed uno scontro aperto potrebbe avere conseguenze diplomatiche anche sul futuro della Corea del Nord. Donald Trump è rimasto alla finestra ad osservare, lanciando segnali importanti anche al fronte siriano. E’ chiaro che la situazione dopo la caduta di Mosul si è messa bene per le truppe “alleate” anti-Isis ma che il problema non verrà comunque risolto se il califato cadesse.
Sul fronte mediorientale la morte del Califfo non ha sconvolto lo Stato Islamico. I guerriglieri in nero hanno perso terreno nella parte meridionale dell’Egitto, e pure ci sono stati diversi attentati in Francia e nel Regno Unito. Le ritorsioni non sono state clamorose, e l’Isis è pronta a trovare già un sostituto dell’ormai ex capo. La soluzione estrema, quella percorsa fin ora come strada maestra, non sembra portare i frutti sperati.
Non è molto diverso per il calcio dove la corsa alla prossima stagione sta diventando frenetica. Spostandoci dal panorama italiano il pagamento della clausola di Neymar Jr. che passerebbe dal Barcellona al Paris Saint German per 220 milioni di euro rischia di mandare in tilt il sistema. Avrebbe del clamoroso ed automaticamente farebbe aumentare esponenzialmente i prezzi di tutti i calciatori. Una mossa che rischia davvero di mandare cambiare per sempre le carte in tavola, ed ognuno avrà il diritto di farsi la propria opinione a riguardo.