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“Sorrento classica” nel segno del maestro Paolo Scibilia

“Sorrento Classica”, rassegna di musica internazionale,  che inaugura il 17 luglio alle 21:15, giunge alla diciassettesima edizione con la direzione artistica del maestro Paolo Scibilia.
La rassegna è erede a pieno titolo dell’Estate Musicale Sorrentina, diretta da Maurizio Pietrantonio, attuale direttore generale della Fondazione Ravello Festival, e delle precedenti edizioni condotte dal Maestro Salvatore Accardo.
Il segreto del successo di questa manifestazione, unica nel suo genere nell’ambito del panorama internazionale, risiede anche nel gemellaggio con Il Chiostro di San Francesco,
che è considerato un vero e proprio Tempio della musica classica.
Un luogo dall’atmosfera raccolta e molto suggestiva, grazie alla sua peculiare architettura, caratterizzata dall’intervallarsi di archi gotici e romanici.
I luoghi –  spiega il Maestro Paolo Scibilia –  contribuiscono molto al successo di una kermesse.
Il Chiostro di San Francesco è un contenitore culturale per eccellenza.
La nostra rassegna costituisce la punta di diamante dell’offerta culturale,
ma il Chiostro ospita anche spettacoli teatrali, presentazioni di libri e molto altro.
Il gemellaggio con un luogo così suggestivo amplifica la magia delle melodie, perché la musica non va solo ascoltata, ma va anche vista”.
Il Chiostro di San Francesco è in qualche modo una tappa nevralgica per tutti coloro che vogliano conoscere i vari volti di Sorrento anche da un punto di vista prettamente culturale.
Richiamando le parole del Maestro Scibilia, non sempre coloro che fruiscono di un’espressione culturale la comprendono fino in fondo,
ma venire a contatto in maniera reiterata nel tempo e
in diverse occasioni con un prodotto artistico di qualità puó divenire strumento e viatico di una forma di educazione indiretta ugualmente importante.
Anch’io – continua – che sono, oltre che  direttore artistico, anche un musicista, pianista e direttore d’orchestra
quando eseguo una composizione all’interno di un luogo suggestivo riesco a trasferire meglio il prodotto artistico,
a trasmettere più intensamente le emozioni perché il luogo, il compositore, l’esecutore e il pubblico risuonano allo stesso modo, sono sulla stessa lunghezza d’onda.
Le sensazioni e le emozioni si amplificano in luoghi d’arte che parlino il linguaggio della tradizione e che abbiano un forte legame per il territorio, tanto da entrare a far parte della memoria storica di quest’ultimo”.
Come sottolinea il direttore artistico, la rassegna si è evoluta nel tempo, dando spazio anche alle contaminazioni musicali, specchio dei cambiamenti della società e della diversificazione dei gusti.
Per esempio, nel corso degli anni il jazz è entrato a pieno titolo nella musica classica.
È cambiato anche il pubblico: adesso a un pubblico competente e attento si affianca un uditorio meno specializzato, ma ugualmente curioso e appassionato.
Secondo Scibilia, la vera vittoria consiste nel riuscire ad attirare l’attenzione e ad accendere l’interesse proprio di un pubblico trasversale, incuriosendolo e appassionandolo.
Questo aspetto garantisce anche un indispensabile ricambio generazionale.
Infatti, secondo quanto sottolinea, soprattutto nell’epoca post pandemica le sale teatrali e quelle da concerto sono andate incontro a una certa sofferenza.
Quindi, è importante per tutti i luoghi di cultura vivacizzare le varie proposte di attività, senza volgarizzare mai quello che rimane un prodotto culturale a 360 gradi, migrando verso generi alternativi che suscitino curiosità, pur rimanendo al contempo fedeli a sè stessi.
Il direttore artistico evidenzia che si tratta di una manifestazione comunale, dove si e riusciti a mantenere prezzi bassi, in maniera tale da facilitare l’accesso.
Come evidenziano gli addetti ai lavori, appare necessario sottolineare che la cultura è un valore cui si accompagna un prezzo,
che dev’essere accessibile in maniera trasversale, ma deve altresì consentire a tutta la macchina organizzativa di rimanere in vita e fornire un prodotto di elevata qualità.
Le proposte del cartellone della 17ª edizione della rassegna “Sorrento classica” propongono per il 70% artisti di chiara fama internazionale e per il 20-30% una piccola vetrina dedicata ai giovani talenti stranieri che sono ancora poco noti in Italia.
Il festival – evidenzia il direttore artistico – fornisce loro la possibilità di esibirsi in anteprima nazionale o comunque della provincia di Napoli o Sorrento.
Sono contento di essere riuscito a intercettare questi giovani e giovanissimi talenti che hanno un’occasione di valorizzazione e un trampolino di lancio attraverso il quale potranno spiccare il volo.
Essi prospetticamente rappresentano la nuova generazione a livello internazionale”.
Il festival propone dunque un mix intergenerazionale, grazie anche all’impegno del direttore artistico, che ha saputo amalgamare le varie anime, creando connubi davvero interessanti es emozionanti.
Connubi che, come lui stesso sottolinea, non sempre sono costruiti a tavolino, ma che a volte nascono in maniera naturale e inaspettata.
La serata d’esordio si “Sorrento Classica” è affidata a Carlo Lepore che, in anteprima assoluta, si esibirà  con la figlia, la soprano Giulia Lepore, una giovane e talentuosa promessa.
Tra gli artisti di chiara fama internazionale deli questa edizione ci saranno:
Berliner Symphoniker Kammerorchester,  Richard Galliano, Valeria Golino, Oxana Yablonskaya,
il già citato Carlo Lepore, Carlos Piñana, Pierdavide Carone, Piano Trio Solisti Teatro alla Scala, Maurizio Mastrini  Enrico Fagnoni, Stefano Valanzuolo.
Tra i giovani talenti presenti in “Sorrento Classica”, che si pregiano di essere annoverati tra i grandi nomi:
Teo Gertler, Kim, Haeji, Hsin-I Huang, Elena Vallebona , Giulia Lepore, Antonio Gomena.
Solo per fare qualche esempio degli artisti di fama internazionale e consolidata in cartellone:
Oxana Yablonskaya è conosciuta come la zarina del pianoforte ed è al suo settantennale di carriera.
Carlos Piñana appartiene a tre generazioni di compositori di flamenco, di cui lui stesso è esponente, oltre a essere un virtuoso esecutore.
Il dialogo  tra le varie arti è consacrato da Valeria Golino che riceverà un premio, in quanto significativa rappresentante della cinematografia musicale per il film Amata Immortale, dedicato a Beethoven, in cui interpreta la principessa Ricciardi. Inoltre, leggerà un passo letterario.
“La musica –  sottolinea il maestro Scibilia – è una forma d’arte che ha un linguaggio universale e che crea una sintonia tra musica e parole, rendendo intuibili differenti contenuti semantici a un pubblico internazionale, superando così la barriera linguistica e andando al di là delle lettere.
Ne deriva un linguaggio sinergico tra le varie forme artistiche, che crea una piena armonia tra l’arte musicale, quella coreutica e quella letteraria.
In tal senso, il festival è frutto di una sinergia tra passato, presente e un futuro in divenire”
 
 
 
 

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