5 è il numero perfetto, l’esordio al cinema del fumettista Igort
Tratto dall’omonima graphic novel di successo, è ambientato in una Napoli degli anni 70, piovosa e oscura.
Igort porta sullo schermo in prima persona il suo acclamato romanzo grafico “5 è il numero perfetto”, pubblicato nel 2002. L’autore ha avuto l’idea del libro quando viveva in Giappone e lavorava per la casa editrice Kodansha, per cui aveva realizzato Yuri, e ha pensato di scrivere una storia tutta italiana, ambientata in una Napoli buia degli anni Settanta.
Il direttore della fotografia è Nicolai Brüel, che ha curato la splendida fotografia di Dogman di Matteo Garrone, mentre il montaggio è di Esmeralda Calabria a Walter Fasano, montatore di Luca Guadagnino.
Il film segue le vicende di Peppino Lo Cicero, interpretato da un sublime Toni Servillo.
Peppino è un guappo, un sicario di seconda classe della camorra in pensione e come nelle migliori famiglie ha lasciato tutto a un figlio bello e promettente di cui va fierissimo.
Quel che romperà l’equilibrio di questa famiglia senza donne ma piena di armonia sarà una tragedia che costringerà il vecchio killer a tornare al lavoro un’ultima volta ma non più a pagamento, bensì per regolare una questione personale.
Ad affiancarlo, troviamo il sanguinario Totò ‘O Macellaio (Carlo Buccirosso), amico e complice di un’intera vita e Rita (Valeria Golino), l’amante di sempre.
Il film è un piccolo affresco napoletano nell’Italia anni Settanta ma anche la storia di un’amicizia tradita e di una seconda opportunità e di una rinascita.
Si ha l’impressione di veder scorrere sullo schermo un graphic novel, più che di veder proiettare un film, nel guardare 5 è il numero perfetto, film d’esordio alla regia del fumettista Igor Tuveri. Forse non avrebbe potuto essere altrimenti. La macchina da presa, più che le leggi del cinema, segue quelle del fumetto, il dipanarsi della storia è lineare e costante in un sussegiursi di un “disegno” dopo l’altro, frammentata solo da qualche breve flashback,
I richiami al fumetto sono ovunque nel film, la caratterizzazione dei personaggi attraverso tratti fisici definiti (la gobba, il nasone); la scelta cromatica, il contrasto tra luci e ombre; la stessa divisione del racconto in cinque capitoli. Non è solo il ritmo del genere noir a definire l’anima di questo film, ma anche le scelte grafiche, le inquadrature multiple, le sequenze spezzate in montaggio come fossero tavole da disegno.
Versione ironica e volutamente fantastica di una storia di camorra, 5 è il numero perfetto traspone il graphic novel al cinema rubadovi infiniti elementi: dal noir le ambientazioni buie e piovose di una Napoli fatta di strade desolate e ombre che si allungano sui muri, le grandi ville illuminate da colpi di proiettile. Senza dimenticare il duello decisivo (su un tetto, con l’insegna Campari posta tra il protagonista Peppino Lo Cicero e il suo nemico don Lava, interpretato da Gigio Morra), una sparatoria a tratti coreografica. Una scelta ben lontana dall’odierno iperrealismo cinematografico a cui siamo abituati.
Il noir napoletano del fumettista si discosta da modelli cinematografici, il suo è un cinema che racconta, reinventa e seduce, inquadrando una sequela di immaginari attraverso la lente distorcente del fumetto.
5 è il numero perfetto ha il pregio di essere un film molto diverso dalla media delle produzioni italiane, per ambizioni e tecnica, fornendo finalmente qualcosa di originale al panorama cinematografico.
Tra i film in uscita al cinema e quelli ancora in sala, ecco gli imperdibili della settimana:
C’era una volta… a Hollywood, genere drammatico, diretto da Quentin Tarantino, con Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. Al cinema dal 18 settembre 2019.
Ambientato nel 1969, nei giorni precedenti l’efferato omicidio di Bel Air compiuto dalla “Manson Family”. La storia segue la vicenda dell’ex star western Rick Dalton e sulla sua controfigura, che cercano la loro svolta in una Hollywood che non riconoscono più. Ma tra i vicini di casa di Dalton c’è proprio Sharon Tate, la vittima più celebre dell’omicidio del 9 agosto…
E poi c’è Katherine: genere commedia, diretto da Nisha Ganatra, con Emma Thompson e Mindy Kaling. Al cinema dal 12 settembre 2019.
Katherine Newberry è una leggenda della televisione americana. Unica donna alla conduzione di un talk-show serale trentennale, comanda con dispotismo uno staff di autori, tutti maschi. Ma i tempi cambiano, gli ascolti calano, Katherine viene accusata di odiare le donne e minacciata di essere sostituita. Improvvisamente costretta a correre ai ripari, ordina al suo staff di rendere lo show nuovamente alla moda e divertente, e assume per caso la “quota rosa” Molly Patel, un giovane inesperta di origini indiane, che sogna da sempre di diventare come lei.