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3 luglio 1844 – Gli ultimi due esemplari di Alca impenne vengono uccisi

L’alca impenne (Pinguinus impennis Linnaeus, 1758) era un uccello incapace di volare della famiglia degli Alcidi, scomparso attorno alla metà del XIX secolo.

L’alca impenne raggiungeva i 75–85 cm di altezza e pesava circa 5 kg; era quindi la specie più grande della famiglia degli Alcidi. Aveva il dorso nero e il ventre bianco. Il becco, anch’esso di colore nero, era robusto e ricurvo, con scanalature sulla superficie. Durante l’estate, il piumaggio dell’alca impenne presentava una macchia bianca sopra ad ogni occhio. Durante l’inverno, l’alca perdeva queste macchie, ma sviluppava una fascia bianca che si estendeva attraverso gli occhi. Le ali erano lunghe solo 15 cm, e non consentivano all’uccello di volare. Al contrario, l’alca era un’ottima nuotatrice, caratteristica che impiegava durante la caccia.
Nidificava su isole rocciose e remote che offrivano un facile accesso all’oceano e una ricca disponibilità di cibo, cose piuttosto difficili da trovare in natura e che spinsero questo animale a riprodursi unicamente in poche località. Al di fuori della stagione riproduttiva, le alche trascorrevano il tempo nutrendosi nelle acque del Nordatlantico, spingendosi a sud fino alle coste settentrionali della Spagna e anche nei pressi delle coste di Canada, Groenlandia, Islanda, isole Fær Øer, Norvegia, Irlanda e Gran Bretagna.
Il 3 luglio 1844, gli ultimi due esemplari confermati vennero abbattuti a Eldey, al largo delle coste dell’Islanda, e con essi andò distrutto anche l’ultimo tentativo noto di riproduzione.

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