Trattati di Roma, 60 anni e non sentirli. Papa: “Il nostro tempo dominato dalla crisi”
Sabato scorso, in una Roma blindata dopo quanto accaduto con l’attentato di Londra, i Capi di Stato dei 27 paesi membri dell’UE si sono incontrati per rivedere assieme il trattato istitutivo dell’Unione. Intorno a loro una Capitale sotto strettissima sorveglianza tra cortei pro e contro l’Europa, oltre cinquemila uomini delle forze dell’ordine tra le vie e servizi a monitorare eventuali tentativi di infiltrazione. Accolti in piazza del Campidoglio dal Presidente Gentiloni, i leader hanno presenziato all’incontro dove ha molto pesato l’assenza del Regno Unito, fuori dall’UE dopo il referendum che ha portato alla Brexit.
Anche Papa Francesco ha ricevuto i capi di Stato per la celebrazione dei 60 anni del Trattato di Roma. Il Papa ha cosi aperto il proprio discorso “La centralità dell’uomo, una solidarietà fattiva, l’apertura al mondo, il perseguimento della pace e dello sviluppo, l’apertura al futuro . Questi sono i cinque punti fondamentali di questa celebrazione“ ha asserito il Pontefice che poi ha continuato dicendo “In un mondo che conosceva bene il dramma di muri e divisioni, era ben chiara l’importanza di lavorare per un’Europa unita e aperta e la comune volontà di adoperarsi per rimuovere quell’innaturale barriera che dal Mar Baltico all’Adriatico divideva il continente. Oggi si è persa la memoria della fatica. In sessant’anni il Mondo è cambiato, i padri fondatori del Trattato erano animati dalla speranza di un futuro migliore, evitando l’insorgere di conflitti, ma il nostro tempo è dominato dal concetto di crisi”.
LA CONCLUSIONE DEL PONTEFICE – Il Papa ha poi chiuso il proprio discorso asserendo che non c’è pace laddove manca lavoro e in molte città europee nelle quali dilagano droga e violenza.