Lo squalo elefante, il più grande organizzatore di raduni
Lo squalo elefante è il secondo pesce più grande al mondo dopo lo squalo balena. È una specie abbastanza sfuggente ma quando si tratta di organizzare “feste” si danno molto da fare. All’ultimo raduno, avvistato nel New England, hanno partecipato più di 1400 esemplari. Ogni esemplare può arrivare a superare anche i dieci metri.
Il nome scientifico è Cetorhinus maximus, lo squalo elefante o pellegrino, o più semplicemente cetorino. Leah Crowe, biologa del Center for Coastal Studies del Massachusetts e del Noaa americano, ha seguito i raduni dei cetorini nella acque nord-orientali degli Stati Uniti, dal 1980 al 2013.
Nel novembre 2013, durante un volo nelle acque meridionali del New England è stata osservata la concentrazione record di quasi 1400 cetorini, con molti giovani, nel raggio di quasi 18 chilometri dal punto centrale dell’aggregazione. Vista l’alta percentuale di zooplancton e clorofilla nelle acque dove nuotavano gli squali, i ricercatori ritengono che lo scopo principale di tali assembramenti sia alimentare, essendo la loro dieta principalmente composta da plancton e piccoli organismi in sospensione, che vengono filtrati attraverso ampie strutture branchiali specializzate, dette branchiospine. La presenza di tanti esemplari può semplificare il processo di nutrizione. Infatti questi esemplari così grandi per filtrare l’acqua circostante devono nuotare molto con la bocca spalancate spendendo molta energia. Considerate infatti che gli squali balena possono arrivare a 10 metri di lunghezza ed a 5 tonnellate di peso. Più grandi squali nello stesso posto possono filtrare più acqua più velocemente ed aumentare la quantità di cibo. Nonostante queste importanti scoperte sui centorini si sa ancora poco. sono animali sfuggenti e si pensa che trascorrano solamente il 10 % della vita in superficie, il resto viene trascorso nelle profondità marine dove diventa impossibile studiarli.
compiono lunghe migrazioni: uno squalo marcato a San Diego, in California, è riapparso otto mesi dopo alle Hawaii, coprendo una rotta di almeno 4 mila chilometri. Un altro studio, compiuto nell’Atlantico nord-orientale, ha dimostrato come i cetorini durante l’inverno si spostino dalle acque britanniche verso sud, arrivando alle coste iberiche e nordafricane. n tutto il mondo, sono note solo alcune zone dove si fanno vedere, da soli o in compagnia, con una certa frequenza stagionale. Tra queste anche alcune nel Mediterraneo ed in Italia, nelle acque del nord Sardegna, in quelle della Puglia meridionale.