Luca De Filippo di scena all’Augusteo di Napoli in “Non Ti Pago”
di Sonia Sodano
<<Lo voglio ricordare come l’ultimo impresario che ha segnato un’epoca, come Eduardo e Titina, che sono stati attori “irripetibili”, personaggi così, non possono mai più tornare a calcare il palcoscenico. Così è per me Francesco. Lo ricordo per i consigli e la gioia che mi ha sempre dato, per il sorriso nelle piccole cose, come il suo amore per la musica napoletana, di cui mi parlava sempre.>> .
Inizia all’insegna del ricordo la nuova stagione del teatro Augusteo di Napoli, dove il 23 ottobre scorso, Luca de Filippo, alla fine della prima dello spettacolo “Non Ti Pago, mentre il pubblico lo applaudiva entusiasta, ha chiesto un attimo di silenzio e ha parlato in memoria dello scomparso impresario, Francesco Caccavale. Un momento commovente, che ha culminato una prestazione eccelsa.
“Non Ti pago”, è un classico della commedia napoletana, scritto in tre atti nel 1940 da Eduardo De Filippo e inserito prima nella raccolta “Cantata dei giorni dispari” e poi in seguito incluso in “Cantata dei giorni pari”. La commedia fu messa in scena per la prima volta l’8 dicembre 1940 dalla compagnia “Teatro Umoristico I De Filippo” sul palcoscenico del Teatro Quirino di Roma. Ad interpretare Ferdinando Quagliulo, allora fu lo stesso Eduardo, oggi sulla scena dell’Augusteo ritroviamo suo figlio Luca.
Dopo 25 anni, Luca De Filippo, continua la messa in scena del percorso Eduardiano, attraverso le opere che fecero conoscere suo padre al pubblico e lo incoronarono come uno dei più grandi interpreti ed autori del teatro italiano non solo in patria, ma anche a livello internazionale.
Il tema principale della commedia è la superstizione. Ferdinando, ha ereditato un bancolotto dal padre, ormai defunto da anni, dove continua a giocare con accanimento, senza mai indovinare alcun numero. La sua sfortuna radicata, contrasta con le continue vincite che invece, riesce ad ottenere un suo impiegato, Mario Bertolini, il quale è innamorato della figlia del proprietario, Stella. Ferdinando matura nei confronti di Mario, una grande antipatia, che culmina in rabbia quando il giovane gioca una quaterna e vince 4 milioni. I numeri pare infatti, che gli siano stati dati in sogno dall’anima del padre di Quagliulo, il quale pretende di essere l’unico “proprietario del biglietto”, nonché l’unico a poter incassare l’intera vincita.
<<Una commedia molto comica, che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto>> così la definì il suo autore, Eduardo De Filippo.
Una commedia che ancora oggi risulta essere brillante per trama ed intreccio, ma che è stata ancora più interessante grazie all’interpretazione degli attori che all’Augusteo hanno regalato momenti di grande comicità. Carolina Rosi, nei panni di Concetta, moglie di Ferdinando, ha incantato il pubblico, che di fronte alla sua interpretazione è stato letteralmente rapito per il fascino ed il carattere che l’attrice ha saputo imprimere nel personaggio a lei affidato.
Le scene di Gianmaurizio Fercioni, hanno caratterizzato gli ambienti in cui la storia si è evoluta sino al finale. Una stanza della casa Don Ferdinado, ha raccontato i vari momenti della commedia. Qui sulle pareti un cielo pieno di nuvole che mutavano da funeste a serene, in base all’umore del protagonista e una fila di numeri, impressi in alto e ai due lati della scena, sottolineavano l’importanza della cabala e della superstizione tutta partenopea, tanto cara alla commedia.
La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo:
Personaggi ed interpreti
Ferdinando Quagliuolo Luca De Filippo
Concetta, sua moglie Carolina Rosi
Stella, loro figlia Carmen Annibale
Aglietiello, uomo di fatica in casa Quagliuolo Nicola Di Pinto
Margherita, cameriera Viola Forestiero
Mario Bertolini Massimo De Matteo
Erminia, sua zia Paola Fulciniti
Vittorio Frungillo Federica Altamura
Luigi Frungillo Andrea Cioffi
Carmela, popolana Paola Fulciniti
Don Raffaele Console Gianni Cannavacciuolo
Lorenzo Strummillo, avvocato Giovanni Allocca
regia Luca De Filippo
scene Gianmaurizio Fercioni
costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Stacchini
aiuto regia Norma Martelli
aiuto scene Olivia Fercioni
aiuto costumi Pina Sorrentino